Problemi di connessione e vari scazzi con la telecom mi portano lontano dal mondo virtuale, niente connessione fino a nuovo ordine. A malincuore le trasmissioni sono momentaneamente assenti, e vi lascia il fruscio della radio in un tunnel.
A presto.
sabato 20 dicembre 2008
Arrivederci
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martedì 28 ottobre 2008
Old Memories
Ascoltando i king of conveniences, sfrutto la nuova tecnologia del sociale per fare un esperimento, cercare gli amici di infanzia su facebook.
Puo sembrare un esperimento abbastanza banale, ma che come al solito apre mille pensieri osservado i vari percorsi della gente.
A volte capita di ricordarsi vecci volti e chiedersi che fine abbiano fatto, che strade o scelte abbiano percorso e preso, e ancora di piu stupisce la potenza di un mezzo come internet per mantenere contatti in maniera globale, aprire finestre da migliaia di chilometri di distanza.
Sorridere osservando come l'aspetto di ognuno dopo quindici anni sia cambiato, ma magari qualcosa nei loro sguardi o espressioni sia ancora vivo come nei ricordi che ognuno ha di quello che ha passato con loro, un pomeriggio fuori a giocare, o una lezione su un banco di scuola di cui si ricordano solo tratti sfumati e con pochi dettagli.
Riprendere i contatti dopo non averli visti e dopo non averci parlato per quindici anni, da una sensazione assurda, come da un radice comune che era una piccola scuola di Losanna, ognuno abbia preso il suo ramo diverso, vivendo esperienze diverse, ma tutti ricordandosi in pochi attimi chi eravamo in quel campetto d'asfalto o con quei maestri che ci inseganavano le stesse cose.
Per me va un saluto a tutti loro e un agurio che possano avere quei bei ricordi che ho di quei momenti, il mondo dei bambini del pareto di losanna.
Certi ricordi penso che non svaniranno mai, ed è bello che sia cosi.
Un saluto se passate da qui,
Buona continuazione di strada a tutti voi!
J.
Pubblicato da Jacopo alle 01:40:00 1 commenti
lunedì 13 ottobre 2008
Il Labirinto del Fauno
Ovviamente consigliata la visione, vivamente.
Per chi ha la capacità di immergersi nei sogni, nelle emozioni.
Poco da dire, se non quello di guardarlo, veramente inutile cercare di inquadrarlo in una descrizione.
Unico consiglio, immergetevi completamente senza pensare ad altro, lasciandovi completamente avvolgere.
Una grande emozione.
Buona visione e ad auguro ad ognuno di voi, di avere uno fauno con cui parlare, sempre.
Pubblicato da Jacopo alle 01:03:00 3 commenti
martedì 7 ottobre 2008
We Need
Icon of Coil - We Need
We're flying
Above the water
Behold this broken wings
We need
We're swimming
Beneath the surface
Behold these fragile lungs
We need
We're walking
Right through the weather
Beware this damaged skin
We need
We're crawling
Right by the mountains
Beware their rocks are turning away
We need
Above the water
We're flying
We need these broken wings
Behold
Beneath the surface
We're swimming
We need these fragile lungs
Behold
We need
Right through the weather
We're walking
We need this damaged skin
Beware
Right by the mountains
We're crawling
The rocks are turning away now
Beware
We need
We're crawling
We're walking
We're swimming
We're flying
We rot through this world that we live in and die in
We're crawling
We're walking
We're swimming
We're flying
Pubblicato da Jacopo alle 19:57:00 0 commenti
mercoledì 1 ottobre 2008
Post Scriptum
E date un occhiata a lui perfavore, vi assicuro che ne vale la pena:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ryuichi_Sakamoto
Pubblicato da Jacopo alle 01:03:00 0 commenti
There's something going on
Quando una canzone riesce ad esprimere uno stato d'animo piu di qualsiasi parola in un determinato istante, ogni parte.
Si riparte.
Pubblicato da Jacopo alle 00:42:00 0 commenti
lunedì 29 settembre 2008
Empathy
Poteva osservare lentamente con un roteare di occhi quello che avevo intorno, e ancora non continuava a capire da quale fonte provenisse quel buio.
L'eco dei rumori che puo produrre una creatura grigia, enorme e cannibale come la città non poteva che entrarli nelle orecchie come un sussurro di uno sconosciuto.
Il lento chiudersi e aprirsi delle palpebre, di quel lievo e delicato lembo di pelle, non poteva di certo permettergli di focalizzare esattamente ogni dimensione che poteva percpeire davanti a se.
Ovviamente come ci si puo certamente immaginare, non sapeva se sorridere o semplicemente disperarsi visto la sua parziale immobilità, o l'offuscarsi perenne del contenuto della sua scatola cranica.
I suoni salivano e scendevano senza un ordine preciso, anche se lui stesso cercava di dargli un ordine, un pentagramma, un senso o nesso logico che potesse rassicurarlo di avere un controllo.
Forse preferi semplicemente non ragionare troppo su quel momento fermandolo al confine esterno del proprio essere, come un animale da analizzare o capire.
Forse era semplicemente meglio strapparsi di dosso qualsiasi veste o maschera preimostata alla buona convivenza sociale o personale, e preferi semplicemente alzarsi e passeggiare nudo, perdendo il nesso con quelle dimensioni, semplicemente sorridendo, ballando fino a sbattere in qualche spigolo, ridere tenendosi le ginocchia per poi passarsi la mano tra i capelli, alzare la testa e ricominciare, forse si stava spostando, forse si stava spostando la creatura, ma i suoni non facevano che abbaiare sempre piu forte, e forse, ma questa è solo un impressione, accellerarsi.
Quindi perche fermarsi al semplice principiante, penso', un grande waltzer andrà benissimo, pomposo, truccato, ed elegante, le mani si libravano intorno, e forse una lieve nenia.
E forse destinato a morire in ogni battere di tasti, continuo' a pensare, ad ogni giorno che passa, ad ogni sfogo, ad ogni pagina che si gira, che fossero racconti o metafore, non lo voleva sapere, voleva semplicemente sfuggire a questo macabro rituale del suo burattinaio.
La città, i tasti, il buio e ovviamente la musica comparsa come colonna perfetta senza nessuna cassa o supporto digitale.
Ovviamente dobbiamo acclerare il tempo, perche il tempo accelerato da vita al pathos che lui stesso capi, ovviamente sorridendo perche era cosi che doveva essere.
Quale modo, si chiese, questa volta?
Drammatico, ironico, semplice, complesso o forse perche no, un finale aperto, lasciando la canzone sospesa sulle ultime note, che continuassero gli altri a cantare il finale come meglio credessero.
La luce, l'inizio e la fine, lo acceco'.
Era tempo di riprendere a ridere, ma questa volta non passivamente.
Non senza reagire, non senza muoversi.
Senza vista o senso utile all'atto, salto' nella luce.
Era un buon compromesso fra i due attori, e forse anche soddisfacente.
La vista che si riprendeva.
Il respiro che si faceva meno affannato.
Le pagine Bianche che fossero di carta o pixel.
Le parole strappate addosso che fossero di inchiostro o pixel.
Li fini' il suo orgasmo, si sedette, ed ascolto il silenzio privo della creatura, e rimase in attesa.
Benvenuto.
"Poteva osservare lentamente------------------- - - - - - - "
Pubblicato da Jacopo alle 04:02:00 0 commenti
domenica 28 settembre 2008
I Heard It Through The Grapevine...
Ulisse Snaporatz Moebius nasce in un giorno soleggiato, insinuandosi lentamente nel cervello come il fumo di sigaretta nella calotta cranica.
Presto sviluppandosi virtualmente, chimicamente.
Camminando tra le vigne è apparso, ha salutato e ha proseguito il suo anonimo e assolutamente imprevedibile percorso.
Benvenuto Dottor Moebius e a presto tra le trasmissioni elettriche dei miei neuroni.
Arrivederci.
Buon ascolto e buona vendemmia a tutti.
Pubblicato da Jacopo alle 16:19:00 0 commenti
mercoledì 10 settembre 2008
Black Hole Sun
"In my eyes
Indisposed
In disguise
As no one knows
Hides the face
Lies the snake
The sun
In my disgrace
Boiling heat
Summer stench
neath the black
The sky looks dead
Call my name
Through the cream
And Ill hear you
Scream again
Black hole sun
Wont you come
And wash away the rain
Black hole sun
Wont you come
Wont you come
Stuttering
Cold and damp
Steal the warm wind
Tired friend
Times are gone
For honest men
And sometimes
Far too long
For snakes
In my shoes
A walking sleep
And my youth
I pray to keep
Heaven send
Hell away
No one sings
Like you
Anymore
Hang my head
Drown my fear
Till you all just
Disappear"
Pubblicato da Jacopo alle 15:01:00 0 commenti
domenica 7 settembre 2008
venerdì 29 agosto 2008
Marta Sui Tubi
Siena 28 Agosto 2008
Grande Concerto, come sempre li ho adorati, sono perfetti per abbagliare e sorridere alle emozioni che ballano dentro mentre gli ascolti.
Consigliato l'ascolto, decisamente.
A fra poco, e buon ascolto.
Pubblicato da Jacopo alle 02:58:00 1 commenti
martedì 19 agosto 2008
Esperimento: Parassita Emotivo
Io mi nutro delle tue emozioni,
donna, uomo, bambino, quello che senti non è solitudine, è solo che non hai prestato abbastanza attenzione a me.
Tu stai piangendo perche io ti ho fatto il dono di non essere te stesso, ti ho staccato da quel divano dove tu balli con la tua insoddisfazione, e ti ho portato in un regno fatato, dove alla fine, perche c'è sempre una fine quando tu mi guardi, tutto si risolve in un puzzle perfetto.
E le tue lacrime si trasformano in impulsi elettromagentici che mi donano calorie preziose, solo che per me si chiama indice di gradimento.
Cambia pure canale, perche io conosco il tuo stato d'animo, vuoi una storia d'amore perfetta?
Vuoi dei colpi di scena?
Vuoi del sesso?
Io avro tutto quello che tu desideri in questo momento, perche io conosco parti del tuo cervello che tu nemmeno sai di usare.
Vedi come quella donna ti sorride e ti desidera?
E mentre lecco il tuo cervello e tu sospiri, ti dico anche chi è cattivo e chi invece è buono, il mio faro si chiama informazione mediatica, e la nebbia la fuori si farà molto piu diradata dopo che mi avrai ascoltato.
Non devi fare niente, non devi leggere, non devi faticare, donami solamente le tue incertezze in modo che io possa plasmarle come vasi ordinati da mettere in una teca che si chiama immobilità.
Cambia ancora canale.
Quelle mille immagini, quelle mille voci ti diranno sempre la cosa giusta, ricordatelo sempre.
Adesso fa buio, e mentre la tua vita si srotola velocemente tra le abitudini e quelle piccole soddisfazioni che ti fanno sentire vivo, tu cerchi la tua breve felicità davanti a me, la tua amante perfetta.
Io intrattengo tuo padre
Io intrattengo tuo figlio
Io intrattengo il tuo spirito.
Ho vinto.
Solo che ancora non volete ammetterlo.
Pubblicato da Jacopo alle 23:33:00 1 commenti
lunedì 11 agosto 2008
Ogni Cosa è Illuminata
Emozionante, coinvolgente, ironico.
Buona visione,
e a presto.
Pubblicato da Jacopo alle 23:45:00 1 commenti
venerdì 1 agosto 2008
Un uomo
Randy Pausch
Nessun commento.
Vi chiedo di vedere il video, e di leggervi la sua storia.
L'ultima lezione, ironia, coraggio, forza, genialità.
Questo è veramente un Professore.
Buona visione.
Pubblicato da Jacopo alle 19:46:00 1 commenti
giovedì 24 luglio 2008
Eraserhead
In Heaven, Everything is Fine, in heaven...
ERASERHEAD
Adoro questo pezzo, ripreso anche dai Danse Society con un pezzo di pianoforte meraviglioso.
Adoro questo pezzo.
Pubblicato da Jacopo alle 11:28:00 0 commenti
martedì 22 luglio 2008
Quadro Cinema-Impressionista.
Un rallenti,
dei remi che tagliano l'acqua e sprofondano lentamente per poi risalire,
il sorriso dell'uomo che rema,
nebbia scozzese accarezzata dalla luce del sole poco distante,
il contrasto con l'acqua scura,
piano piano la musica sfuma e rimane solamente il rumore dei remi nell'acqua,
ed il canto in una lingua antica e sconosciuta,
oramai dimenticata,
la canzone è malinconica, in contrasto con l'espressione dell'uomo.
Noi ci fermiamo e la barca si allontana sfumando in qualche secondo nel bianco.
La canzone finisce, una risata in lontananza dell'uomo, come un bambino divertito.
Entriamo nell'acqua.
Rumori ovattati.
Affondano resti di una barca,
si perdono nell'acqua scura.
cut.
E con questo dichiaro che dormire il pomeriggio è pericoloso,
anche quando i tratti del pennello sono troppo grandi da distinguere profili precisi!
Buon sole estivo a tutti e un augurio di salsedine sulla pelle.
A Bientot.
Pubblicato da Jacopo alle 13:11:00 0 commenti
domenica 13 luglio 2008
martedì 1 luglio 2008
Ninna Nanna
nella brezza fresca, degli ultimi giorni d'inverno
e nell'aria andava una vecchia canzone
e la marea danzava correndo verso il mare.
A volte i viaggiatori si fermano stanchi
e riposano un poco in compagnia di qualche straniero.
Chissa dove ti addormenterai stasera
e chissà come ascolterai questa canzone.
Forse ti stai cullando al suono di un treno,
inseguendo il ragazzo gitano con lo zaino sotto il violino
e se sei persa, in qualche fredda terra straniera
ti mando una ninnananna, per sentirti più vicina.
Un giorno, guidati da stelle sicure
ci ritroveremo in qualche ancgolo di mondo lontano,
nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati
o sui sentieri dove corrono le fate.
E prego qualche Dio dei viaggiatori
che tu abbia due soldi in tasca da spendere stasera
e qualcuno nel letto per scaldare via l'inverno
e un angelo bianco seduto alla finestra."
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Buon Viaggio.
Pubblicato da Jacopo alle 05:44:00 0 commenti
venerdì 27 giugno 2008
Erase and Rewind. (Esperimento)
Il signor P. era seduto in mezzo alla sua stanza fissando la superficie dei muri della sua stanza.
Il signor P., o almeno è quello che si ricordava essere il suo nome anche se il resto delle lettere li risultavano ancora un segreto visto che nessuno lo chiamava per nome, continuava a fare scorrere il suo sguardo lungo tutta l'area colorata.
Non riusciva a dare un nome a quel colore, ne a quell'oggetto che immediatamente contrastava con esso.
Ricomincio a dondolarsi, questo lo faceva sentire bene, e dipingeva sul suo volto un lieve sorriso.
Oramai ogni giorno sempre meno i suoi occhi potevano dare un identità a quello che lo circondava, nonostante i gesti più automatici, quelli comuni e stabili, ancora resistevano coraggiosamente nella sua mente in una guerra che oramai era già stata persa in anticipo, come quando c'erano le esplosioni.
Quanto erano belle quelle esplosioni se le vogliamo prendere come eventi distaccati.
Il Signor P. si alzo' dalla sedia.
Il signor P. nonostante i suoi demoni, era felice in quel piccolo spazio, dove tutto era semplice, e di nuovo provo' a camminare in tondo per osservare, ma le parole non si rialzavano dalla terra della sua psiche, come quei corpi esanimi, tutte quelle persone, le macerie ed il più totale silenzio, e le pelli di porcellana, la neve di cenere, quante statue perfette a modo loro.
La sua piccola passeggiata di pochi metri ripetuti si fermo' perché ogni volta che lo sconforto si impossessava di lui, ogni volta che l'impotenza lo divorava, lui trovava il suo appiglio, il rifornimento finale delle sua abitudini, la base madre che ancora non era caduta sotto le grinfie di quei demoni.
Vi aveva attaccato un foglietto per non scordare mai il nome, anche se sgualcito, era rimasto uno dei pochi biglietti a restare incollato, senza volare via perdendo la sua posizione, la scritta era netta a pennarello nero: Pianoforte.
Tutto ciò che lo circondava perdeva l'importanza che lui cercava incessantemente di dargli.
Il Signor P. si sedette e socchiuse per un attimo gli occhi, il silenzio intorno a lui veniva interrotto solamente dai precisi battiti delle sentinelle cittadine biomeccaniche, s.c.b., una sigla che in quel momento non aveva più importanza, più nessuna importanza.
Finalmente le sue mani si appoggiarono sui tasti, non si ricordava da quanto tempo non suonava ovviamente, ma sapeva che inconsciamente le mani sarebbero andate da sole, e li avrebbero regalato una di quelle poche cose che ancora riusciva a provare.
La prima nota spezzo' il silenzio e il signor P. quasi si sorprese, perché il lieve sorriso oramai si era allargato, e come un bambino, il signor P. si ricordava ancora vagamente di essere stato un bambino, inizio' ad emettere un infantile ed emozionata risata. Quella canzone era semplicemente perfetta, e come un incantesimo di cui non si conoscono i segreti arcani, prendeva vita riempiendo tutta la stanza asettica e vuota, che diventava un unico piccolo contenitore delle meraviglie del Signor P.
Quei tasti familiari, quella gioia e malinconia, quel volto.
Cercare il suo nome era evidentemente una delle sfide più grandi del conflitto interno del Signor P. ma anche se non vinceva quella battaglia, accettava di buon grado di poterla rinvitare tra le macerie della sua mente e danzare sorvolando ogni lama di dolore o gli incubi neri delle paludi sottostanti.
La sua voce carica di emozione e gutturale accompagnava il valzer come un solido animale, e i piedi iniziarono a seguire il ritmo del pezzo battendo forte a terra.
Il Signor P. oramai era troppo felice per poter pensare alle macerie, alle esplosioni, a quelle luci cosi belle che li avevano illuminato il volto, lui in questo momento stava ballando con la donna più bella che i 9 continenti avessero mai visto.
Era giunto il momento del gran finale, l'ultima strofa, la più maestosa le mani ballavano cosi come le sue fantasie ed i morti viventi dei suoi ricordi.
Il ballo stava arrivando alla fine, ma lei non sorrideva, lei la più meravigliosa, lei la più desiderata, aveva smesso di ballare e guardava il signor P. spalancando gli occhi.
Ma non era cosi che doveva andare.
La sua voce smise di emettere quei suoni gravi e felici.
Perché quel colore colava dalla sua testa?
Perché Lei aveva aperto la bocca e toccava i suoi capelli cosi soffici?
Il signor P. non capiva voleva ballare, saltare, urlare con la gioia di vivere e ricordare che aveva dentro di se.
E poi avvenne.
Il rumore del suo respiro.
Le note non si susseguivano più.
Gli occhi fissi al suolo.
Un lungo potente e disumano urlo usci fuori dalla sua bocca, le mani iniziarono a battere forte sulla sua testa, perse il controllo del suo corpo e cadde a terra.
Il Signor P. nelle sue convulsioni finalmente aveva ricordato un unica cosa.
Il Signor P. aveva rivisto quando loro erano arrivati, e tutti quei meravigliosi colori e le pelli di porcellana ed i pianti e le urla ed infine, come gran finale nella composizione dei suoi pensieri, il potente silenzio scandito dalle sentinelle cittadine biomeccaniche.
Il Signor P. aveva smesso di urlare e si rialzo'.
Il Signor P. si sedette sulla sua sedia, in mezzo alla stanza e si chiese di che colore fosse la superficie dei muri della sua stanza, ma non riusciva proprio a ricordarsi come si chiamava quel colore.
Pubblicato da Jacopo alle 15:04:00 2 commenti
martedì 17 giugno 2008
Patologie
Meno male che c'è sempre la voce di Manuel, mentre passeggio nello scenario della musica italiana.
Mi fate ridere, perche siete soltanto dei pulcini,
anzi, camminando su quello che non c'è,
io vi scatarro su...
Buona visione, e buon piovoso inizio estate.
"
a mentire alle mani, al cuore, ai reni
lasciandoti fottere forte
per spingerti i presagi
via dal cuore su in testa, sopprimerli
non sai
non sai
che l'amore è una patologia
saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
Eroe del mio inferno privato
se in giro d routin
verso il vuoto con classe
è tutto ciò ke avrai
perchè quando il dolore è più grande
poi non senti più
e per sentirti vivo
ti ucciderò
ti ucciderò
vedrai
vedrai se il mio amore è una patologia saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
lo sò
lo sò che il mio amore è una patologia vorrei che mi uccidesse ora"
Afterhours - ci sono molti modi
Pubblicato da Jacopo alle 11:56:00 0 commenti
venerdì 6 giugno 2008
Macchina Fotografica
Bene, senza nessun senso logico, ho deciso di scrivere stasera qualcosa in questo spazio che ho aperto su questo mare aperto.
Paradossale da pensare ma è difficile respirare quando l'aria viene sparata troppo forte in faccia.
Le lancette tagliano e scandiscono, la luce ed il buio cambiano l'umore.
Le abitudini sgocciolano lentamente facendoci scivolare sulle giornate.
Le persone vicine ti regalano sorrisi, ti regalano pensieri o indifferenza.
Un foglio bianco con solo qualche annotazione, l'intestazione e un nome.
Niente pagine.
Le fotografie uccidono il tempo, con le fotografie il tempo non esiste, è stato divorato.
Quelle espressioni resteranno perfettamente li.
Qualsiasi esse siano.
Bene, quindi sul foglio c'è sparsa qualche fotografia.
Possono mutare le emozioni in una foto?
I ricordi sono delle fotografie nella nostra testa, ma lei non riesce a trattenere tutto.
Avete mai pensato a dove potrebbero essere tutte le persone che avete incontrato, anche per poco, nella vostra vita?
Quali storie potrebbero raccontare.
La strada.
Devo andare piu veloce, non penso di poter scappare dal tempo, ne di divorarlo ma forse, un posto dove il tempo sia diverso.
Scandito diversamente.
Quanti cumuli di pensieri mi stanno viaggiando accanto incastonati nel metallo.
Cambiare marcia.
Ora è discesa e tutto sarà piu veloce, meno nitido, piu facile da dimenticare, piu difficile da ricordare.
Aumentando tutto si fa meno nitido, una foto scattata veloce avrà sempre meno dettagli.
Pioggia.
La scossa ti smuove da cio che eri e ti muta in qualcosa di diverso, non hai il tempo di vederne o capirne i dettagli, ma qualcosa è scattato, e tu non sei piu come prima.
Due foto diverse.
Il volante.
Non puo essere cosi, te ne dovrai accertare, convincerti.
Vola il quaderno, volano le foto.
Pedale.
E' veloce, con tutto il tempo e contemporaneamente senza.
E' netto.
E' lo schianto.
CLIC
Pubblicato da Jacopo alle 00:08:00 3 commenti
sabato 31 maggio 2008
Back to the Primitive
Forse abbiamo sbagliato tutto...
Tranquilli, abbiamo la tecnologia adeguata ad eliminarli con lentezza e dolore.
e non solo loro...
a presto e tanta allegria.
Pubblicato da Jacopo alle 14:23:00 3 commenti
lunedì 26 maggio 2008
Change in the House of File
Ok,
Questo blog va e viene e non è mai costante,
ma purtroppo il tempo è quello che è, ed ogni minuto ormai diventa sabbia di una clessidra preziosa.
Forse il momento migliore per capire le cose è il cambiamento, in qualsiasi forma esso sia, e la cosa paradossale è ogni volta trovare un equilibrio perfetto che non si trova mai, nel momento in cui cambiamo una situazione, ci mancano elementi passati, ma apprezziamo anche quelli nuovi... e lo stesso facciamo odiando le cose vecchie e nuove.
Svegliarsi la mattina, viaggiare, prendere la strada, lavorare, e la mente tra il sonno, gli sguardi alle macchine ed osservare il cielo, balla lentamente, come un tango ubriaco sulla solita domanda, cosa vuol dire "sentirsi realizzati"?
Vuol dire avere un equilibrio temporale senza avere il tempo di fermarsi un attimo, una frenesia ordinata che ad ogni passo ci porta dei piccoli risultati?
Vuol dire vivere quei momenti in cui sorridi e ti senti felice, in sintonia con chi pensa similmente a te e ride con te, apprezzandoli ancor di piu', data la loro rarità?
Vuol dire amare, vuol dire guadagnare, vuol dire crollare sul letto e non avere insonnia?
Anche questa volta non ho resistito a riempirmi di domande, con l'allegria suicida di nessuna risposta, meglio sorridere.
Tanto possono continuare all'infinito come le strisce che mi portano su quella strada ogni mattina, e che mi hanno fatto vedere le cose in maniera diversa.
Sempre e comunque, nel bene e nel male, a cambiarmi e a farmi crescere saranno le persone che incontro, con alcune di striscio (anche se avrei voluto di piu), altre un impatto totale, con o senza schegge, altre che ti raccolgono da terra a forza di cazzotti, altre che ti regalano altri punti di vista,
altri che ti donano immutabili doni che non se ne vanno, modi di dire, musica, film, comportamenti, gesti, ricordi.
Con questo non voglia essere assolutamente melodrammatico, per carità, da leggersi con un sorriso, il fatto è che semplicemente quando si ha meno tempo si degustano in maniera piu pura determinati momenti, e si finisce per avere meno schifezze dentro, meno buio, perche non hai tempo di sprecare quel tempo per perderti.
Vuoi soltanto Ridere.
E chi capisce allora, capirà perche sorrido
anche mentre ascolto un pezzo del genere...
:-)
e arrivederci....
Pubblicato da Jacopo alle 22:59:00 2 commenti
domenica 11 maggio 2008
Speranza.
Nessun commento.
Vi chiedo solo di vederlo, di ascoltarlo, ma soprattutto di sentirlo, e se potete di emozionarvi.
Pubblicato da Jacopo alle 05:05:00 1 commenti
lunedì 5 maggio 2008
Engager Vous...
Due pagine di un tomo vecchio e pregiato,
le lascio qui, prima di crollare e abbandonarmi al sonno,
con le melodie degli archi che ancora accolgono i pensieri come cuscini comodi,
una preghiera al buio,
ed una verità piu che cristallina...
1
L'ombra della Luce
Difendimi dalle forze contrarie,
la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,
quando il mio percorso, si fa incerto.
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Riportami nelle zone più alte
in uno dei tuoi regni di quiete:
E' tempo di lasciare questo ciclo di vite.
E non mi abbandonare mai...
Non mi abbandonare mai!
Perché le gioie del più profondo affetto
o dei più lievi anditi del cuore
sono solo l'ombra della luce.
Ricordami, come sono infelice,
lontano dalle tue leggi;
come non sprecare il tempo che mi rimane.
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Perché la pace che ho sentito in certi monasteri,
o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa,
sono solo l'ombra della luce.
2
Povera Patria
Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.
Franco Battiato
Pubblicato da Jacopo alle 05:37:00 0 commenti
mercoledì 23 aprile 2008
Zombie experimentation
Il sonno della ragione puo creare dei mostri,
ma effettivamente anche testare a caso per iniziare a capire i filtri di photshop, anche.
Da ascoltare ovviamente con un pezzo anni 80 su zombie, sangue, morte e distruzione, Zombie Attack!
Buona continuazione a tutti e che il sole della primavera riscaldi le vostre putride membra,
pubblicità!
.
Pubblicato da Jacopo alle 17:59:00 0 commenti
giovedì 17 aprile 2008
Etereo
Pubblicato da Jacopo alle 01:53:00 0 commenti
venerdì 11 aprile 2008
Danza Macabra
Balliamo sui cadaveri di ogni paese, con la melodia della tensione sociale, con il ritmo dei kalshnikov e la gran cassa delle bombe, applaudiamo i sorrisi di chi prende le scelte, accoliti delle loro nuove divinità pagane.
ti uccido per la terra
ti uccido per i soldi
ti uccido per il mio dio
ti uccido per i miei interessi
ti uccido per vendetta
e continua il ritmo della canzone in cui noi tutti stiamo ballando, aspettando il silenzio dell'assolo,
quello graffiante, lungo e potente, che spazza via chilometri di nemici e spegne paesi, l'assolo che per due volte ha spezzato il grande concerto di mezzo secolo fa.
Quindi sorridiamo, mettiamoci il vestito migliore e continuiamo a ballare non perdete l'allegria, non perdete il ritmo ma sopratutto non perdetevi il momento in cui finirà il concerto.
Let's Dance!
Faithless - Mass Destruction
Mass Destruction (No Roots)
[CHORUS]
Whether long range weapon or suicide bomber
Wicked mind is a weapon of mass destruction
Whether you're Soaraway Sun or BBC 1
Misinformation is a weapon of mass destruct
You coulda Caucasian or a poor Asian
Racism is a weapon of mass destruction
Whether inflation or globalization
Fear is a weapon of mass destruction
My dad came into my room holding his hat
I knew he was leaving,
He sat on my bed told me some facts.
Son, I have the duty, calling on me
You and your sister be brave my little soldier
And don't forget all I told ya
Your the mister of the house now remember this
And when you wake up in the morning give ya momma a kiss
Then I had to say goodbye
In the morning woke momma with a kiss on each eyelid,
Even though I'm only a kid
Certain things can't be hid
Momma grabbed me
Held me like I was made of gold
But left her inner stories untold
I said, momma it will be alright
When daddy comes home, tonight
[CHORUS]
Whether Halliburton, Enron or anyone
Greed is a weapon of mass destruction
Inaction is a weapon of mass destruction (x3)
The skin under my chin is exploding again.
I'm getting stress from some other children
I'm holding it in.
We taking sides like a politician
And if i get friction we get to fighting.
I'll defend my dad he's the best of all men
and whatever he's doing he's doing the right thing.
It's frightening, but it makes me mad,
Why do all of these people seem to hate my dad?
And if that ain't enough now i get these spots.
I go to sleep every night with my stomache in knots
And what's more, i can hear momma next door
Explore the radio for reports of war.
And all we ever seem to do is hide the tears.
Seems like daddy been gone for years.
But he was right, now i'm geared up for the fight
and he would be proud of me.
[CHORUS]
Whether Halliburton, Enron or anyone
Greed is a weapon of mass destruction
We need to find the courage
Inaction is a weapon of mass destruction (x3)
My story stops here, lets be clear.
This scenario is happening everywhere.
And you ain't going to nirvana or far-vana,
you're coming right back here to live out your karma.
With even more drama than previously, seriously.
Just how many centuries have we been
waiting for someone else to make us free?
And we refuse to see
that people overseas suffer just like we:
Bad leadership and ego's unfettered and free
Who feed on the people they're supposed to lead
I don't need good people to pray and wait
For the lord to make it all straight.
There's only now, do it right.
'Cos I don't want your daddy, leaving home tonight
[CHORUS]
Whether Halliburton or Enron or anyone
Greed is a weapon of mass destruction
Inaction is a weapon of mass destruction (x3)
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martedì 8 aprile 2008
Esperimento - Violenza Ignorante
Svegliati
sono la vocina del tuo cervello:
quella che ti fa osservare le persone per strada
e chiederti se in fondo è uguale
è uguale se qualcosa cambia o resta invariato?
forza dai calci e pugni agli oggetti
soffocati con un cuscino
inserisci le sostanze estranee al tuo corpo
e la prospettiva sul tuo mondo cambia lente
migliaia di corpi nudi e sporchi ammassatti tra loro
neuroni in un crash test
accellera la velocità senza arrivare al finale
si muove comunque piu in fretta e senza suoni
lame arrugginite che staccano arti a quel che resta di un manichino
vestro, asfalto, ferro, cemento
ora non si senti piu l'odore della pioggia
Sono sempre io tranquillo
non sono andato via
solo che ora non ho piu nulla da dirti
chiudi quella porta
e non ti fidare di quello che ti dicono gli altri
sono con te
io ci sono
sempre.
(Aphex Twin - Come to Daddy)
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