venerdì 6 giugno 2008

Macchina Fotografica

Bene, senza nessun senso logico, ho deciso di scrivere stasera qualcosa in questo spazio che ho aperto su questo mare aperto.
Paradossale da pensare ma è difficile respirare quando l'aria viene sparata troppo forte in faccia.
Le lancette tagliano e scandiscono, la luce ed il buio cambiano l'umore.
Le abitudini sgocciolano lentamente facendoci scivolare sulle giornate.
Le persone vicine ti regalano sorrisi, ti regalano pensieri o indifferenza.
Un foglio bianco con solo qualche annotazione, l'intestazione e un nome.
Niente pagine.
Le fotografie uccidono il tempo, con le fotografie il tempo non esiste, è stato divorato.
Quelle espressioni resteranno perfettamente li.
Qualsiasi esse siano.

Bene, quindi sul foglio c'è sparsa qualche fotografia.
Possono mutare le emozioni in una foto?
I ricordi sono delle fotografie nella nostra testa, ma lei non riesce a trattenere tutto.
Avete mai pensato a dove potrebbero essere tutte le persone che avete incontrato, anche per poco, nella vostra vita?
Quali storie potrebbero raccontare.

La strada.
Devo andare piu veloce, non penso di poter scappare dal tempo, ne di divorarlo ma forse, un posto dove il tempo sia diverso.
Scandito diversamente.
Quanti cumuli di pensieri mi stanno viaggiando accanto incastonati nel metallo.
Cambiare marcia.
Ora è discesa e tutto sarà piu veloce, meno nitido, piu facile da dimenticare, piu difficile da ricordare.
Aumentando tutto si fa meno nitido, una foto scattata veloce avrà sempre meno dettagli.
Pioggia.
La scossa ti smuove da cio che eri e ti muta in qualcosa di diverso, non hai il tempo di vederne o capirne i dettagli, ma qualcosa è scattato, e tu non sei piu come prima.
Due foto diverse.
Il volante.
Non puo essere cosi, te ne dovrai accertare, convincerti.
Vola il quaderno, volano le foto.
Pedale.
E' veloce, con tutto il tempo e contemporaneamente senza.
E' netto.
E' lo schianto.

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